GRAZIA DI LISIO
Grazia Di Lisio è nata in Sardegna (Cabras) da genitori abruzzesi e vive a Teramo. Laureata alla Facoltà di Lettere di Chieti, si è poi perfezionata in drammaturgia del testo teatrale (Udine). Oltre a micro-testi per il Teatro Scuola, in collaborazione con l’Irre Lazio, l’Atam e L’UOVO di L’Aquila, articoli su A B C, riviste e periodici abruzzesi, recensioni su cataloghi d’arte e il recupero di canti inediti sardi in Sa terra sonadora (Noubs 2011 - P. Quartu S. Elena 2012), ha pubblicato le raccolte di poesie Voci e silenzi (Sigraf 2003), Le accese solitudini (Tracce 2005), Annoda fili acquei (Gedit 2008), Compresenze (Tracce 2009), Un asciugar di tempo (Noubs 2014), Ventagli di luce - haiku (Progetto cultura 2017). Ha organizzato eventi con l’Associazione Collurania di Teramo e altre Associazioni di Pescara. È presente online in Ossigeno nascente, in Sentire 42, in Web inVerso, nel sito di Lietocolle. Crea e collabora ad eventi in sinergia di linguaggi, il più recente Black and white, sul tg3 Abruzzo a cura di F. Masciangioli (2016).
Frastorna l’onda la favola antica
cavalca sbianca si sfianca
e spume ingoia l’amaro.
Stretti al galoppo
eravamo legati a quell’onda.
Quante aurore sbocciate
e noi come ciechi a un visibile approdo.
(da Un asciugar di tempo - Noubs 2014)
***
Mentre le luci sfiocano sul molo
a lampi improvvisi nella sera
e tacciono segreti
ai profughi di mare -
come tagliati fuori per errore -
io resto impassibile a fissare
di ognuno il suo dolore
aperto verso il mare
e gli occhi tristi su cui la ‘Ruota’
impietosa sventaglia i suoi colori.