DANIELA QUIETI
Daniela Quieti, laureata in Lingue e Letterature Straniere, già docente di Lingua e Letteratura Inglese, giornalista pubblicista, è Presidente dell’Associazione Logos Cultura e direttore responsabile dell’omonimo periodico online. È direttore editoriale della casa editrice Pegasus Edition e cura rubriche culturali per alcune riviste. Ha pubblicato i libri di poesia I colori del parco, Cerco un pensiero, Uno squarcio di sogno, L’ultima fuga; di narrativa Altri Tempi, Echi di riti e miti, Quel che resta del tempo, Atmosfere Dal mito alla storia; di saggistica Francis Bacon La visione del futuro, La travolgente domanda Cent’anni di Prufrock, Grendel e il Poeta Da Beowulf a Shakespeare. Ha vinto numerosi premi, tra cui: Città di Penne, Città delle rose, Un Bosco per Kyoto, Scriveredonna, Città di Empoli Domenico Rea, Autori per l’Europa, Città di Pontremoli alla Cultura, Città di Cattolica alla Cultura, Parigi World LiteraryPrize alla Carriera.
Dove Itaca manca
Non disfa la tela di notte
la nebulosità opaca delle speranze
ma tesse ricami sul suo sudario
e aggroviglia naufragi
per ingannare gli Dei
nella trama d’un drappo lunare.
Così infrange la rotta tradita
l’inafferrabile onda al sorgere del flutto
libero respiro in coro di sospiri
sottrae vigilie al ritorno e predice
meridiane di patria lontana
l’affiorato scoglio.
Una meta straniera conduce
alla risacca increspata dall’attesa
nel palpito che resta d’una supernova
oltre le enigmatiche apparenze trasversali
lieve alchimia di Fato
che tramuta croci in rose schiuse
dove Itaca manca come vastità di cielo.
***
Il nuovo approdo
Bagliore di luce all’imbrunire
riverbera un firmamento
di stelle e di lampare
che da lontano accarezzano
il giallo-verde dei limoni
nel profumo delle zagare
varcando la soglia del crepuscolo
nel tremore lento del fondale.
Essenza viva corre sulla spuma
e raccoglie bianche distanze
nei riflessi intensi dell’azzurro
accesi di sogni e di speranze.
Vola dentro le mete dei giorni l’anima
a decifrare dal mare dei silenzi
la sciarada senza tempo
che placa burrascose acque
e traccia sulla linea d’orizzonte
al sorgere del flutto
dell’altra sponda il nuovo approdo.