Giammarco e l'Adriatico

Istituto per gli Studi Adriatici

 

 

 

 

 

Presentazione

Convegno CISDID in Italy

In Memory of Ernesto Giammarco

Mare Gratis di Fabio Fiori

Campagna Soci

Ricordo che in una gara di poesia dialettale abruzzese a Silvi misi in evidenza l'anarchia, l'incertezza, l'ignoranza della fonetica dialettale nei poeti concorrenti al premio e suscitai un plebeo vespaio polemico che non mi sfiorò l'epidermide.
Ora il professore Giammarco si presente in veste scientifica per la sistemazione di un problema importante, come è la trascrizione ortografica del dialetto. Siamo agl'inizi di un grande lavoro, a cui il prof. Giammarco attende con l'eroico sacrificio e con una pazienza da certosino, con la quale è andato e va registrando le voci direttamente dalla pronunzia popolare dei paesi dove egli arriva come un viandante verso sognate mete lontane o come un pellegrino verso ogni santuario delle sue fedi e speranze religiose. Avremo dal prof. Giammarco la "Grammatica del dialetto abruzzese", un' "Antologia" poetica, "Raccolta di novelle" originali e  più in là un grande "Vocabolario Abruzzese" che probabilmente conterrà il tesoro di circa quarantamila voci. È un lavoro condotto scientificamente, per cui finalmente l'Abruzzo avrà il suo archivio storico dialettale che servirà a custodire il patrimonio della nostra parlatura paesana, che col tempo si evolve e si trasforma forse fino a scomparire o ad assumere un aspetto del tutto nuovo e diverso. È un lavoro di erosione di cui cominciamo a renderci conto specialmente nei centri abitati, dove più lavora la scuola ad unificare il linguaggio ed a portarlo verso la lingua nazionale, anche se accogliamo con sorriso di beffa certe pronuncie artificiose e leziose delle parlate cosiddette pulite della gente che vuole tenersi lontana dalla rozzezza del cafone e far mostra di maniere civili.
Questo primo lavoro scientifico del prof. Giammarco si riferisce alle vocali toniche, alle vocali atone ed alle consonanti, dando regole precise e sicure, quali erano desiderate specialmente dinanzi alla confusione ortografica dei poeti dialettali d'Abruzzo nei nostri tempi. È il primo passo. Il seguito verrà naturalmente e coronerà il lavoro faticoso e nobile di questo studioso che affronta con consapevolezza scientifica il vasto problema del nostro dialetto o dei nostri dialetti d'Abruzzo e distrugge tutto l'edificio grammaticale costruito da orecchianti, anche se geniali poeti e grammatici, come Cesare de Titta. È merito del prof. Giammarco aver conosciuto certamente il primo volume del Rohlfs e di averne tesorizzato il metodo che lo ha portato alla scoperta ed alla formulazione di regole che ormai debbono costituire il codice dell'ortografia dialettale del nostro Abruzzo.

 

Atri, 25 settembre 1958                                                                   

 

Prof. LUIGI ILLUMINATI

dell'Università di Messina