I Poeti e l’Adriatico

Angelo Del Vecchio

Angelo Del Vecchio, nato in Abruzzo nel 1985, attore e scrittore, vive e lavora a Roma. Ha recitato, come attore protagonista, in vari cortometraggi e film. Ha pubblicato l’opera teatrale IOTU e il libro di poesie Parole alle Parole, prefazione di Davide Rondoni nel 2013. Ha partecipato attivamente a rassegne, letture pubbliche di poesia, festival internazionali. Suoi testi sono inseriti in numerose opere collettanee, riviste di settore e siti web. È ideatore e fondatore dell’Associazione Culturale Zoobeide, contenitore di tutte le arti per una comunicazione ecosostenibile.

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Le onde

Dove sono le onde?

Tutto appare stirato

Compreso il nostro sguardo
Non ispirato

Dove
Le onde del pensiero
Accolgono e trascinano?

Dove le cose lontane si avvicinano?

Dove
Ondeggiamo
Sugli stagni?

Attenti che la vita non si bagni

Dove
È facile toccare il fondo
Dove si rimane affondo

La metrica
Dei respiri
Responsabili
Del proprio fiato

Lasciano tutto o quasi al fato

Ne corto
Ne lungo
Stirato

Dentro
I denti stretti
Serrati

A trattenere
L’aria nei palati

Attenti a non soffiare delle bolle
Pur di non provocare alcune onde

Quelle onde
Che annullerebbero le nostre sponde

In questo mondo
Allagato

Ognuno
Nella pozzanghera
Del proprio isolato

Nessuno versa saliva
E nemmeno più lacrime

Nessuno cambia l’acqua
E tutti si vogliono bagnare

Asciugati da una terra
Che non sappiamo amare.
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I piedi battono
Sotto le vita
Che trattiene costumi bagnati

La linea che li separa
Dal mare in corsa

Gli sguardi lontani
Non sanno captare

È vietato oltrepassare
Il confine

Attraverso il quale
Non vorrebbero annegare

L’ora scandisce il tempo
col quale prendiamo le distanze

Rincorrendo
Le intolleranze

Tra L’entrata e L’uscita
Tra la vita più ambita

L’urgenza
La chiamiamo
Emergenza

Reciproca
È la linea

Che separa il fondo
Col mondo a galla

Ma il fondo batte sui piedi
Che non concede rimedi

L’ora confonde il tempo con il quale dovremmo camminare

E i costumi asciutti
Seccano la nostra vita

Per bagnarci
Ce la facciamo addosso
Mentre si sgretola la linea in questo paradosso
Tra il nostro e loro percorso
Senza neanche la vergogna di averlo percosso.

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